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1
Just go!
( RaNia )
La battaglia era finita … lo Spettro Nero era stato sconfitto e l’unica cosa che restava da fare ora, era tornare alle proprie vite, ma …
-Françoise … io … mi dispiace … -
La ragazza trattenne il fiato, cercando di cacciare indietro quelle lacrime brucianti e di mantenere una certa parvenza, ma quel mi dispiace non solo era di troppo, era anche estremamente fuori luogo! E così, senza riuscire a trattenersi, amareggiata e ferita nell’animo, alzò di scatto gli occhi lucidi e gli tirò uno schiaffo … talmente sonoro che rimbombò in tutta la stanza!
Scioccato dalla sua reazione, mentre inconsciamente si portava una mano alla guancia, Joe ammutolì …
-Ti dispiace? – ripeté con voce incrinata dalle lacrime e dalla rabbia … -No! Non è vero! – scosse la testa … - Tu sei solo un vigliacco! E questa è solo una misera e patetica scusa! - sentenziò decisa …
-Fran-
-Taci! – prese fiato … -E non provare mai più a pronunciare il mio nome! –
009 sapeva ed era cosciente che l’avrebbe ferita dicendole che aveva scelto di tornare a fare il pilota di Formula Uno e che per questo la lasciava libera di vivere la sua vita, ma mai e poi mai avrebbe pensato ad una tale reazione da parte sua …
… il suo tono categorico e sicuro lo fece rabbrividire …
All’improvviso però, quasi a volerlo salvare dalla sua disfatta totale, Jet bussò alla porta e, senza aspettare un esplicito invito, entrò nella stanza con espressione cupa e seria, esordendo freddamente … -Joe … è ora di andare. –
Il ragazzo trasalì … e, turbato, si voltò verso di lui … -Sì … un attimo, Jet … arrivo subito … - ma prima che potesse dire qualsiasi altra cosa, lei aggiunse repentina, con tono distante …
-Sì. E’ proprio ora che tu vada. –
2.
Se ti fa sentire meglio …
( Baby K )
Parigi,
alcuni mesi dopo …
-Come … ti senti? –
-Bene. Lo spettacolo non mi preoccupa. – concluse sorseggiando il tè allo zenzero e limone …
Catherine si morse nervosamente un labbro, abbassando lo sguardo … -Non … intendevo quello … - mormorò agitata …
Contrariata, Françoise alzò lo sguardo verso di lei … -E a cosa ti riferivi? –
L’amica sospirò … -Lo sai a cosa mi riferisco … -
-No. –
Esasperata alzò gli occhi al cielo e poi, la guardò con rimprovero … -Sì, che lo sai! E non puoi far finta di nulla! –
-Io non faccio finta di nulla. Non sussiste alcun problema. –
-Françoise … per favore! Torna in te! Da quando sei tornata, sei strana! Non sei più tu! Sembri un’altra persona! –
-Forse perché lo sono. - le fece notare lei con disappunto … -Non sono più quella stupida ed innocente ragazzina di anni fa. Sono cresciuta da allora. –
-Questo atteggiamento non è da persona cresciuta! Ma solo da persona ferita! –
Rifletté un attimo sulle parole dell’amica e poi, alzandosi e prendendo la propria borsa per andarsene, esordì … - … sono le cicatrici a renderci cattivi … restiamo in piedi solo grazie alle radici … - inspirò dolorosamente … - Grazie per il tè … ora devo andare … - si avviò verso la porta … -Salutami Philippe … -
-Françoise … - la guardò aprire la porta … -Il prossimo weekend ci sarà il Gran Premio di Nevers Magny-Cours … -
-E quindi? - chiese atona, fermandosi con la mano sulla maniglia …
-E’ a solo due ore e mezzo da qui … -
-E quindi? – ripeté con tono stizzito …
-Lui … è a sole due ore e mezzo da qui … - concluse la ragazza, con il cuore che le batteva forte per l’amica …
-Non mi riguarda. – e così dicendo, lasciò la casa di Catherine e tornò alle prove per il suo imminente spettacolo …
3.
Style
( RaNia )
-Lo spettacolo è stato un successo! – le si avvicinò abbracciandola … -Sei stata meravigliosa! –
-Grazie … - sospirò, guardando con un velo di tristezza, la loro immagine riflessa nello specchio …
Catherine si slacciò da lei e la guardò perplessa … -Che c’è? Perché … hai questa espressione? Non sei felice? Stasera, ad applaudirti, c’erano personaggi importanti come il primo ministro di Francia e quel famoso attore francese con la bellissima moglie italiana che fa l’attrice! –
Françoise annuì … -Sì … lo sono, ma … - sospirò, abbassando lo sguardo …
… non sapeva cosa le prendesse, ma si sentiva opprimere il petto da una strana sensazione … era come se qualcosa le premesse sul torace e le impedisse di respirare …
- … non ti senti forse bene? – chiese preoccupata l’amica, ma prima che potesse risponderle, qualcuno bussò alla porta del camerino …
-Avanti … -
-Tesoro, sono io! A che punto sei? Vuoi una mano a prepararti? – una bella donna sui cinquanta anni, bionda e con gli occhi azzurri, truccata di tutto punto e vestita con un lungo ed elegante abito nero a tubino ed un paio di decolté nere con tacco a spillo, entrò con un sorriso smagliante sul volto …
-Ciao mamma … -
Notando subito l’espressione della figlia, Anne si avvicinò alle due giovani … - Che hai piccola? Come mai hai questo sguardo triste? –
-Niente … - accortasi di non riuscire a nascondere il suo stato, forzò allora un sorriso, per non farla preoccupare … - E’ tutto a posto … è solo che sono un po’ stanca … ecco tutto … -
-Immagino … - le accarezzò amorevolmente una guancia … - Ma c’è ancora il ricevimento per lo spettacolo … devi resistere ancora un po’ … -
Annuì …
-Su … ci staremo giusto il minimo indispensabile e poi, io, Jean e tuo padre, ti riporteremo a casa! -
-Va bene … -
-Allora, inizia a prepararti! Io e Catherine, se vuoi, ti aiuteremo! Che ne dici, tesoro? –
-Sì, grazie … -
… si rendeva perfettamente conto che sia sua madre che l’amica avevano capito che quel suo stato non era solo stanchezza, ma altro … qualcosa di molto più profondo ed irrazionale … qualcosa di molto doloroso e incolmabile … tuttavia, fece finta di nulla e come ormai era solita fare, dipinse un finto sorriso e una finta espressione di gioia sul suo volto ed iniziò a prepararsi …
Preoccupata come era, Catherine non la perdeva di vista un attimo …
-Cath ! - la riprese Philippe … -Non puoi stare ad osservare ogni istante ogni suo movimento! –
-Sono troppo preoccupata per lei per non farlo … -
Molto contrariato, il ragazzo scosse la testa … -Françoise è grande e vaccinata! Non ha bisogno della balia! –
Con aria sufficiente e un po’ irritata, la giovane si voltò verso il marito … -Questo lo dici tu! –
-Non lo dico io! - le lanciò un’occhiataccia, ma prima che potessero continuare con quel discorso, Jean si avvicinò ai due …
-Catherine! Philippe! Finalmente vi ho trovato! Fra tutta questa gente, vi avevo perso di vista! –
I due gli sorrisero, interrompendo per il momento la loro discussione …
-Allora vi state divertendo? -
-Sì, grazie Jean! –
-Non proprio … - aggiunse la giovane, suscitando nel compagno uno sguardo di rimprovero …
Il fratello di Françoise la guardò con aria interrogativa …
-Jean non mi puoi dire che non ti sei accorto che c’è qualcosa che non va in tua sorella! - lo ammonì la ragazza …
Jean si irrigidì e poi, sospirando, annuì nervosamente …
-E allora come fai a chiederci se ci stiamo divertendo?! –
-Catherine … - mormorò Philippe, tentando di fermare la moglie …
-No, Philippe! Fammi finire! – si rivolse di nuovo all’altro … -Allora? Rispondi! -
-Catherine, che vuoi che faccia?!- chiese esasperato il ragazzo … -Non posso certo impedire che si tenga il Gran Premio di Francia per non farla stare male?! –
-Grazie! Questo lo sapevo! –
-E allora che vuoi che faccia?! –
La ragazza abbassò mesta lo sguardo … -Che smettiate tutti di far finta di niente … così, da non alimentare ulteriormente questo stato di Françoise … -
-Cath … -
-Jean … lo sappiamo bene tutti … io … Philippe … tu … e i vostri genitori! … Françoise sta male! E da quanto soffre, non è più quella di prima! Senza contare che da quando ha saputo del Gran Premio, la cosa si è accentuata ed è peggiorata! –
-Catherine, lo so! Ma ti ripeto che non so cosa farci! Io non voglio entrarci tra lei e … lui. Ok? –
-Ok! Ma perché nessuno di voi ha il coraggio di parlarne?! Magari la aiuterebbe! –
-Onestamente? … parlarne accentuerebbe soltanto la sua disperazione. -
-E lasciarla in balìa della sua disperazione è invece tanto meglio?! –
-Ascolta … tu hai provato a parlarne più e più volte con lei e cosa hai ottenuto? Niente! Françoise nega l’evidenza! E non c’è modo di obbligarla ad ammettere cosa sta provando! Non è più una bambina! E’ una donna! E ormai dovrebbe sapere come affrontare situazioni simili! –
La ragazza si zittì, guardandolo con sguardo amareggiato …
Così, di tutta risposta, Jean le si avvicinò … -Lasciamola stare … quando il Gran Premio sarà finito … tornerà … all’equilibrio che ha acquisito … e tutto sarà di nuovo a posto … -
-Niente … sarà a posto … - mormorò con le lacrime agli occhi, ma …
-Oh, mio Dio. – la voce di Philippe fece trasalire sia la ragazza che l’altro che alzarono di scatto gli occhi verso di lui …
-Che succede? –
-Guardate … verso l’entrata … -
I due si voltarono subito verso il punto indicato e mancò poco così che non svenissero per lo shock!
Proprio di fronte all’entrata, in piedi, vestiti eleganti e di tutto punto, come è consono ad una serata simile, vi erano infatti Jet Link e Joe Shimamura …
Jean impallidì … -Cosa diavolo ci fanno quei due qui?! Chi li ha invitati?!-
Catherine si portò una mano al petto, sentendosi mancare l’aria …
-Ragazzi … siamo nei guai … - Philippe si guardò attorno … -Dobbiamo trovare subito Françoise e portarla immediatamente via da qui prima che veda quei due! O succederà un disastro! –
-Sì … - annuì, sovrappensiero Jean … e poi, senza perdere altro tempo, andò alla ricerca della sorella … che fortunatamente, non si era ancora accorta di nulla …
-Françoise! – senza badare a cosa stese facendo o con chi stesse parlando la sorella, appena la vide, la prese per un braccio e la strattonò in malo modo, cercando di trascinarla via senza alcuna spiegazione …
In un primo istante il suo gesto la fece trasalire poi però, lo ammonì … -Jean! Ma che stai facendo?!– cercò quindi di liberarsi dalla sua stretta e di ricomporsi … -Non vedi che sto parlando con Monsieur Almond? –
-Eh? - distratto a guardare dove fossero quei due, non fece neanche caso alle parole della ragazza …
-Jean?!-
-Sorellina, vieni subito con me! Dobbiamo andarcene! –
-Cosa?!- gli lanciò un’occhiataccia e prima che potesse scusarsi con il suo interlocutore che intanto si era ammutolito nel guardare la scena, fu letteralmente portata via di peso da lì …
-Forza sorellina! Andiamo! –
Françoise era perplessa mentre veniva trascinata come un sacco di patate in mezzo alla sala del ricevimento …
-Jean! Ma cosa ti prende?!- si riscosse bruscamente e si oppose al fratello …
-Sorellina, dammi retta! Andiamocene! Subito! -
-Ma perché?! E poi, mamma e papà?!? Catherine e Philippe?!? –
-Lascia stare! Loro sono adulti! Sanno tornare a casa da soli! –
-Questo lo so, grazie! - protestò, impuntando i piedi e fermandosi in mezzo alla sala …
-Fran! Vieni! Maledizione! – ringhiò disperato …
-Perché?! –
-Perché si! Muoviti! –
-No! Se non mi dai una buona ragione, non mi muovo! –
Ma ormai era tardi … troppo tardi … e il ragazzo, sospirando, scosse la testa e sussurrò … -Ormai è tutto inutile … -
-Inutile, ma che stai dicendo … ?! –
-Françoise … -
Il tono di quella voce, fin troppo nota, le gelò il sangue sul posto e insidiò subito in lei un tremendo dubbio di cui, purtroppo, un istante dopo, ebbe conferma voltandosi …
Sconvolta, spalancò gli occhi … -Jet … -
Il ragazzo annuì sorridendo mentre Joe, dietro alle spalle dell’amico, restava fermo ed immobile con espressione apparentemente tranquilla …
-Ciao Françoise … che bello rivederti … -
… sfortunatamente però, lei non poteva proprio dire la stessa cosa …
-Che … ci fai qui? –
-Ecco … siamo venuti a porti i nostri complimenti … lo spettacolo di questa sera è stato bellissimo … -
-Er-i … tra il pubblico? – continuava a parlare al singolare come se lui non fosse lì … a pochi metri da lei …
-Sì … eravamo tra gli invitati … - le sorrise nervosamente … quella situazione era assolutamente spiacevole, ma d’altronde non era lui che l’aveva creata! E quindi, proprio per questo, dopo tutti quei mesi, non aveva voluto perdere l’occasione per vedere la sua cara amica …
La ragazza annuì e poi, come se qualcosa fosse improvvisamente scoccato in lei, si ricompose e riassunse un’espressione fredda e distaccata … -Bene. Ne sono contenta. Grazie per essere venuto. – quindi, senza scomporsi ulteriormente o perdersi in altre chiacchiere, si voltò e se ne andò, lasciandoli lì, in mezzo alla sala …
Attimi dopo, Jean la raggiunse …
-Sorellina … io … ho provato a dirtelo, ma … -
-Hai sbagliato. – esordì inaspettatamente mentre tornava verso Monsieur Almond … -Non avresti dovuto comportarti così. Sei stato molto maleducato nei confronti di Monsieur Almond. –
Il ragazzo alzò un sopracciglio … -Ma Françoise … -
La ragazza si fermò e si voltò verso di lui … -Non c’era un valido motivo per comportarti in questo modo. –
Il fratello sgranò allibito gli occhi … -Stai scherzando?! –
-No. – concluse imperturbabile e dura, tornando poi dal suo interlocutore come se niente fosse stato.
Preoccupata e nervosa, con il cuore che batteva forte per l’agitazione, Anne alternava lo sguardo prima sulla figlia e poi, sui due ospiti inattesi …
-Oh, mio Dio! … dobbiamo portarla via da qui. Al più presto. – sentenziò decisa …
-Anne … - sospirò il marito …
-Maxence, dobbiamo portarla subito via. –
-Anne. – l’ammonì l’uomo … -Nostra figlia è grande e sa decidere da sola. Senza che tu intervenga per lei. –
-No, assolutamente! Ne va della sua salute mentale! –
Maxence sospirò di nuovo … -Anne smettila … Françoise sa perfettamente cosa è meglio per lei. E visto che non è venuta a dirci che vuole lasciare il ricevimento perché dovremmo prenderla di peso e portarla via? –
-Non mi hai sentito?! Ne va della salute mentale di Françoise! –
-La sua o la tua?! –
La donna gli lanciò un’occhiataccia …
-Anne smettila! – esordì guardandola con rimprovero … - Françoise non è una bambina! Sa bene come comportarsi! E tu devi smetterla di essere così apprensiva nei suoi confronti! Mia figlia ha la situazione perfettamente sotto controllo! – ma un attimo dopo che aveva pronunciato quella fatidica frase, sentì un improvviso brusio tra gli invitati che gli tolse il respiro … e, inconsciamente, assalito da un brutto presentimento, si voltò subito in direzione della figlia … che teneva in mano un flûte di champagne vuoto mentre, con aria soddisfatta e trionfante, guardava Joe Shimamura bagnato in volto dal contenuto del suo bicchiere …
-Adesso, ne sei ancora convito? – chiese Anne, scrutando il marito in volto e scuotendo la testa con disperazione e disapprovazione …
4.
Mind your own business
( Ailee )
La mattina dopo a casa Arnoul …
La notizia era su tutte le prime pagine dei giornali … scandalistici e non!
L’étoile dell’Operà di Paris, Françoise Arnoul, ha gettato in faccia lo champagne a Joe Shimamura, ex campione del mondo di Formula Uno!
-Oh … - mormorò Jean guardando l’ennesimo giornale … -Questo è molto peggio di quanto avessi mai pensato o immaginato! –
-No, Jean … ti sbagli! E’ un vero disastro! – concluse Anne versandogli il caffè e accomodandosi a sedere al tavolo … -Se solo qualcuno mi avesse dato retta! – alluse velatamente al marito mentre, facendo finta di non aver capito, Maxence leggeva con nonchalance la pagina della cronaca … -A quest’ora nostra figlia non sarebbe su tutti i giornali, in prima pagina, con un fatto simile! –
L’uomo continuò a far finta di nulla …
-Beh, mamma … a pensarci ben … - intervenne il ragazzo … - … poteva finire molto peggio! –
-E cioè? … in cronaca?! –
Mettendo da parte il giornale, Maxence finalmente intervenne … -Volete smetterla voi due?! Non è successo niente di grave! State ingigantendo soltanto la situazione! –
-Maxence ti vorrei ricordare cosa ha fatto nostra figlia! –
-Sì, lo so benissimo! C’ero anche io! – sbuffò irritato, alzandosi in piedi e prendendo la giacca per andare a lavoro … -E ribadisco: non è successo niente di grave! –
-Tale padre, tale figlia! Negate entrambi l’evidenza dei fatti! – gli fece notare Anne …
-No. E’ solo che ci sono cose molto più importanti e più gravi di una stupida notizia di gossip. –
-Sarà … ma la stupida notizia di gossip tratta di nostra figlia! –
-I paparazzi e i giornalisti devono vendere! E scene da poco come questa lo fanno! Ecco tutto! Ma è una cosa da poco conto e tra un paio di giorni tutta questa storia sarà dimenticata! E finalmente potremo scordarci di ieri sera! Fidatevi! –
Alcuni giorni dopo nell’appartamento di Françoise …
-Françoise … tutto a posto? –
-Sì, certo … - rispose con voce assente mentre guardava fuori dalla terrazza quella bella e limpida mattinata di sole …
-Sei sicura? Voglio dire … quello che è successo l’altra sera … -
-Non è successo niente l’altra sera. – la interruppe bruscamente …
-Beh, non proprio … - mormorò preoccupata Catherine …
Indifferente, Françoise si diresse verso la cucina … -Vuoi del caffè? –
-Sì, ma … -
-A che aroma? Nocciola o cioccolato? –
-Scegli tu, ma … -
-Gusto forte o leggero? –
-E’ uguale, ma … -
-Alto o basso? –
Spazientita dal suo atteggiamento, l’amica sbuffò … -Françoise! Smettila! –
L’altra la guardò stupita, fingendo di non aver capito … -Perché? … se non mi dici come lo vuoi, come faccio a prepararti il caffè? –
-Françoise! – l’ammonì duramente … -Non puoi far finta che non sia successo nulla! –
-Perché? Cosa è successo? –
-Sai benissimo cosa è successo! –
Fece spallucce, come se la cosa non la riguardasse …
-La vuoi smettere di comportarti in questo modo infantile?!? Ti rendi conto che sei finita su tutti i giornali?! E non per una cosa positiva! –
Sospirò stizzita … -E’ solo gossip. Tra alcuni giorni nessuno se lo ricorderà. –
Catherine la guardò turbata … -Fran … ma ti rendi conto di come ti stai comportando?! –
Annuì con tranquillità …
-E? Non hai da dire nulla in merito?! –
Scosse la testa …
-Ma Fran! Non puoi dire sul serio! –
-Ma certo che lo posso dire! –
-Franç- il suono del campanello di casa però la interruppe …
Le due ragazze si guardarono in volto …
-Stavi aspettando qualcuno? –
-No … -
… il campanello suonò di nuovo …
-Forse è meglio se vai ad aprire … - le consigliò Cath …
-Sì … forse sì … - così, seguita dall’amica andò verso la porta e l’aprì e … sorpresa sorpresa, si trovò di fronte niente meno che Joe con in mano un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini!
Françoise lo guardò un attimo in silenzio, squadrandolo da testa a piedi e poi, come se non ci fosse nessuno, richiuse la porta con una certa enfasi e, impassibile, si voltò verso l’amica ed esordì … -Non era nessuno. Possiamo tornare a prendere il caffè. –
Stravolta ed incredula del gesto della ragazza, Cath spalancò occhi e bocca, rimanendo basita sul posto mentre l’altra tornava ai fornelli, ma …
… il campanello suonò nuovamente …
… e poi, ancora di nuovo …
Fino a quando Cath, a forza di sentire quel suono sgradevole nelle orecchie, si riprese e andò ad aprire!
-Grazie … Catherine … - sussurrò, sorridendole ed entrando in casa …
-Prego … -
-Cath. – la voce di Françoise l’ammonì con durezza …
La ragazza si voltò verso di lei … -Fran … ti prego … -
L’altra sbuffò, alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia al petto!
-Almeno ascolta quello che ha da dirti prima di buttarlo fuori di casa! -
Lei le lanciò un’occhiataccia … dalla serie: ma stai scherzando?!?
-Ti prego … fallo per me! – la scongiurò, avvicinandosi a lei …
-Va bene … - quindi lo guardò … - Cosa vuoi? –
Il ragazzo non sapeva bene da che parte cominciare … anche perché se quelle erano le premesse, la cosa non prometteva assolutamente bene …
-Ecco io … - si guardò le mani e poi, le porse i fiori e i cioccolatini … - … questi sono per te … -
Alzò contrariata un sopracciglio, senza fare un accenno a muoversi e a prendere ciò che lui le porgeva … -Per me? E per cosa? –
-Per lo spettacolo dell’altra sera … volevo porre omaggio alla prima ballerina dell’Operà di Parigi … tutto qui … -
Ecco … quella era l’ultima cosa che avrebbe dovuto dire perché, in pratica, con quelle parole, le stava dicendo chiaramente che non era lì per lei, ma per il personaggio pubblico e quindi …
-Ah … - lo guardò un attimo e poi, come se fosse tutto a posto e avesse accettato la sua spiegazione, prese la scatola di cioccolatini e il mazzo di calle e rose bianche … posò quindi la scatola sul tavolo accanto a lei e poi, annusando i fiori, disse con voce fievole, ma piena di rabbia … - Non sono più la ragazzina stupida ed ingenua di prima … fiori e cioccolatini non fanno più per me. - poi, con gesto rapido quanto inaspettato, alzò il mazzo di fiori in aria e cominciò a picchiarlo con questo, fino a farlo indietreggiare e uscire fuori di casa, dove infine gli sbatté la porta in faccia, sotto gli occhi sconcertati e allibiti di Catherine che era rimasta senza parole!
Cacciato in malo modo e senza possibilità di appello, Joe dovette accettare la cosa e si ritirò, ma appena giunse alla propria auto, una bella BMW i8 nera, si sentì chiamare dall’appartamento della ragazza …
-Hey, Joe! -
Automaticamente, lui si voltò e … gli piombarono in faccia tutti i cioccolatini che le aveva portato, con scatola a seguito!
-Ti eri dimenticato questi! – gli gridò sarcastica … -Pessima scelta come regalo da portare ad una ballerina! Non lo sai? Noi ballerine siamo sempre a dieta! – e così dicendo, richiuse sonoramente le porte finestre e rientrò in casa mentre lui, come uno stoccafisso impalato, restava fermo ed immobile vicino alla sua auto …
-Jet smettila di ridere. Mi stai dando ai nervi. –
-Scusa amico! Ma … domani i giornali scandalistici avranno un’altra vendita record! Immagino già i titoli … It’s raining chocolate on famous Joe Shimamura! –
Il ragazzo non fece una piega mentre mandava giù tutto d’un fiato un abbondante bicchiere di prelibato wiskhy … -Ed erano anche i suoi preferiti una volta … -
-Erano! –
Joe sospirò demoralizzato … -Mi odia … -
-Beh, che ti aspettavi?! Che ti accogliesse a braccia aperte dopo che le avevi detto che la lasciavi per tornare a fare il pilota di Formula Uno?!? –
-Io … non l’ho lasciata per quello … -
A quella sua ammissione, l’amico smise di ridere e lo guardò serio … -Questo lo so … e anche lei lo sa bene … ciò però non toglie che sei stato un grandissimo stronzo a lasciarla dopo tutto quello che avevate condiviso assieme. –
-Jet … tu non capisci … -
-No, no! Io capisco benissimo! Sei tu che non capisci, invece! Non capisci come si è sentita Françoise quando ti sei inventato quella stupida bugia! – gli si avvicinò e abbassò la voce … -Tu come ti saresti sentito al posto suo se ti fossi donato e affidato completamente, anima e corpo, a qualcuno … e quel qualcuno poi, dopo averti usato, ti avesse dato il ben servito? –
-Io non l’ho usata! – protestò sconvolto …
-Ah, no? – lo guardò negli occhi … -Tu eri il primo, vero? –
Joe si irrigidì … -E questo cosa centra? –
-Françoise non è come le altre ragazze che hai avuto in passato: non si butta nel letto del primo che passa … né tra le braccia di un uomo che non ama … lei si è concessa a te solo per semplice e puro amore … perché pensava che fossi l’uomo della sua vita e non che tu la usassi e poi, l’abbandonassi!-
-Ma non è così Jet! Io non l’ho usata! Io – si fermò bruscamente, trattenendo il suo pensiero …
-Probabilmente non è così … - continuò l’altro … - ma quello che sembra è che te la sei scopata … che ti sei divertito e poi … saluti a tutti! –
Scosse la testa … -Non è così! Io non avrei mai potuto fare una cosa simile! Tantomeno a lei! –
-Sarà! Però è quello che tu stesso hai montato su per lasciarla! E sai cosa ti dico? … ti meriti ogni suo no! E ogni sui spregio! –
Alcune ore dopo nell’appartamento di Françoise …
-Françoise … ma ti rendi conto di quello che hai fatto?!?- sua madre si stava mettendo le mani nei capelli … - Lo hai picchiato con un mazzo di fiori e poi, gli hai gettato addosso … anzi, no! Gli hai lanciato giù dalla finestra i cioccolatini che ti aveva portato! –
-E quindi? –
La guardò attonita … -Ma sei impazzita del tutto?! Come, e quindi?!? Ti rendi conto di quello che hai fatto?!? –
La ragazza restò in silenzio con sguardo assente mentre Catherine, Anne, Jean e Maxence la guardavano turbati …
-Françoise! Rispondi! – gridò sua madre fuori da ogni grazia!
- … sono le cicatrici a renderci cattivi … restiamo in piedi solo grazie alle radici … -
-Cosa?! – Anne guardò la figlia come se fosse impazzita del tutto …
- … sono le cicatrici a renderci cattivi … restiamo in piedi solo grazie alle radici … - ripeté triste … alzandosi in piedi e ritirandosi in camera propria senza dare alcun’altra spiegazione …
La sera stessa in casa Arnoul …
-Tua figlia è impazzita! –
Maxence sospirò … -Non credo … -
-Non credi?!? E questa ennesima uscita come la giustifichi?! –
L’uomo che conosceva molto bene la figlia, ripensò un attimo alle sue parole e mormorò … - … sono le cicatrici a renderci cattivi … -
Anne si voltò a guardarlo scioccata … -Maxence?!? Ora ti ci metti anche tu con questa storia?! –
-Se ascoltassi tua figlia, capiresti cosa voleva dirti con quelle parole … -
-Io ho capito benissimo cosa voleva dire! Come ho capito benissimo la situazione! Ma non ci si comporta così alla sua età! Soprattutto poi, se sei un personaggio pubblico! –
-Stai dicendo sul serio Anne? - fece una pausa, scrutandola sul volto … -Veramente tu pensi che l’amore centri qualcosa con l’età o con il fatto che sia un personaggio pubblico? –
La donna si zittì …
-Io non credo … e neanche tu lo credi. Perciò … lascia che tua figlia se la sbrighi da sola … e smettila di sbraitarle addosso ogni volta che dimostra la sua rabbia nei confronti di quel ragazzo … in fondo, un po’ di champagne sul volto … un mazzo di fiori addosso … e dei cioccolatini lanciati dalla terrazza del terzo piano non sono niente di così grave o di violento come vorresti dire tu … -
-Ma … noi non l’abbiamo educata così! Françoise è sempre stata una bambina e una ragazza esemplare! E-
-Ma non è più né una bambina né una ragazza. Ormai è una donna. –
-E … una donna può permettersi una cosa simile? –
-Una donna, forse no … ma una donna innamorata, sì … -
Anne sospirò dolorosamente … -Maxence … la nostra bambina … sta soffrendo così tanto … non l’ho mai vista reagire così … -
-Lo so Anne … ma dobbiamo accettarlo e lasciare che prenda le sue decisioni da sola … commetta i suoi errori e … capisca quando è giusto fare un passo indietro … -
Comprendendo che il marito aveva ragione e che l’unica cosa che potevano fare per Françoise era starle vicina e sostenerla in questi difficili momenti, la donna annuì accondiscendente e, mogia, appoggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi, tentando di dormire …
5.
Locked Away
( R. City ft. Adam Levine )
Il giorno prima delle qualifiche ufficiali del
Gran Premio di Nevers Magny-Cours …
Aveva guidato allungo … tanto che era tornato fino a Parigi da Magny-Cours …
In quelle due ore e mezzo di tragitto, più o meno lento e tranquillo, aveva riflettuto molto sull’intera situazione e aveva capito che aveva sbagliato tutto con lei …
Aveva sempre visto Françoise come un angelo, così tanto perfetto da essere troppo, soprattutto per un tipo come lui e invece …
… e invece, lei era una donna in carne e ossa e non l’aveva capito finché non l’aveva vista reagire in quel modo così passionale con lui!
Gli aveva tirato un bicchiere di champagne in faccia … gli aveva chiuso la porta in faccia … lo aveva picchiato con il mazzo di fiori che le aveva portato e poi, gli aveva lanciato dietro i cioccolatini …
… tutte cose che non si era mai aspettato da lei! Eppure, anche quella era Françoise e … finalmente aveva compreso tutto …
L’aveva trattata sempre e solo come una principessa delle favole: bella e delicata … eterea e diafana … ma mai come una donna reale … da amare … toccare … e possedere …
E così, con quell’ultimo pensiero in testa, fermò l’auto nel parcheggio di un grosso centro commerciale poco fuori da Parigi e scese …
… prima di andare da lei, doveva prima prendere una cosa …
… e non era né un mazzo di fiori né una scatola di cioccolatini, ma …
… un nastro di raso nero …
ore 23:47, appartamento di Françoise …
Si era da poco coricata a letto quando il campanello di casa suonò …
Guardò lo schermo del suo cellulare e sbuffò, alzandosi e dirigendosi verso la porta … -Chi è? –
Ci fu un attimo di silenzio e poi … -Sono Joe … apri. –
La sua voce la fece trasalire con violenza, gelandola sul posto …
-Françoise … apri. – ripeté dopo alcuni istanti ancora in attesa …
La ragazza deglutì nervosamente ed inspirò, cercando di calmarsi … -Perché dovrei? E’ tardi. E poi, domani è il primo giorno di qualifiche, non dovresti essere qui! – gli fece notare agitata …
-Françoise, apri. – il tono si fece categorico e lei tremò … e senza accorgersi cosa stesse facendo, obbedì al suo ordine e aprì la porta, facendolo entrare …
-Quindi? Cosa vuoi? – gli chiese incrociando le braccia al petto …
-Io ho sbagliato tutto con te. Fin dall’inizio. –esordì deciso, lasciandola sbigottita … -Ti ho sempre trattato come se fossi un angelo fragile e delicato e non come un essere di carne e ossa … - abbassò gli occhi … - … ho sempre pensato di sapere cosa fosse meglio per te … e cioè, stare il più possibile lontano da me, senza capire però che tu non avevi assolutamente bisogno di qualcuno che prendesse delle decisioni al posto tuo … - rialzò gli occhi … - … né di qualcuno che ti mettesse su di un piedistallo e ti ammirasse da lontano come una bella e diafana principessa delle favole … - le si avvicinò guardandola dritta negli occhi … - … o che ti portasse cioccolatini e fiori … ma solo di qualcuno che ti amasse totalmente e completamente … come donna.- infilò allora una mano nella tasca della giacca e poi, tirò fuori il nastro in raso nero che aveva comprato, mostrandoglielo …
Françoise lo guardò stordita e confusa … cercando di capire che connessione avesse quel nastro con quello che lui gli aveva appena detto, ma prima che glielo potesse chiedere lui aggiunse …
-Da quella volta alla base … quando ci siamo lasciati … sei diventata ancora più bella … - la scrutò con una strana luce negli occhi … - … le linee del tuo corpo sono diventate ancora più morbide e sensuali … i fianchi sono diventati più tondi … e i seni più floridi … -
Imbarazzata, si strinse tra le braccia e abbassò gli occhi mentre lui era a poco centimetri da lei …
-Da quando ti ho rivisto quella sera al ricevimento … vestita con quel abito a tubino lungo fino ai piedi, color crema, e la scollatura a cuore, non ho fatto altro che desiderare di poter toccare di nuovo la tua pelle nuda, morbida e candida … di bearmi dei tuoi seni, stringendoli nelle mie mani … e di sentirmi avvolgere ancora dal tuo calore … -
La ragazza arrossì e trattenne il respiro, incapace di raccogliere i propri pensieri …
-Ho voglia di fare l’amore con te … - avvicinò il volto a quello di lei, sfiorandole la guancia con il naso … - … di affondare nella tua carne fino a toccarti l’anima … e di sentire ancora il tuo corpo esplodere di piacere fra le mie braccia … -
Scioccata, alzò di scatto gli occhi e lo guardò … come poteva presentarsi a casa sua, dopo tutti quei mesi, come se niente fosse, e parlarle in quel modo così osceno, pretendendo poi, di fare l’amore con lei?!
-Tu sei folle … - gli disse, scuotendo la testa sconvolta … - … e ora vattene da qui! – gli mise le mani sul torace per allontanarlo, ma lui con gesto rapido le afferrò i polsi e l’attirò a sé con forza …
-Quante braccia ti hanno stretto dopo di me? – il tono della sua voce si era incrinato e lasciava trasparire una grande amarezza … che purtroppo lei non prese troppo bene, cominciando a divincolarsi furiosa …
-Cosa diavolo vuoi da me?! E poi, senti da che pulpito viene questa domanda! Ma come ti permetti di chiedermi una cosa simile?! –
-Dimmelo! – insistette, continuando a tenerla stretta mentre la spingeva verso la camera da letto …
-Io non ti dico proprio niente! E tu sei pazzo! Vattene subito da qui! –
Nonostante fosse completamente in sua balìa, Françoise non accennava a volersi arrendere al suo assurdo e folle atteggiamento e continuava ad opporsi con tutte le sue forze, ma Joe non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare né di tornare indietro sui suoi passi … e così, con movimento veloce ed inaspettato, le legò i polsi con il nastro di raso nero che aveva portato e la spinse sul materasso, dove finì di imprigionarla, legandole le mani alla testiera del letto …
La ragazza era allibita … tanto che aveva spalancato gli occhi ed era senza parole …
-Te li farò dimenticare uno ad uno … - il ragazzo iniziò a spogliarsi … - … dimenticherai ogni loro carezza … ogni loro bacio … il tocco delle loro mani … i loro corpi che ti hanno posseduta … - … si tolse prima le scarpe e i calzini … poi la giacca e la camicia … e infine la cintura … - … ti resterà addosso soltanto il mio ricordo … indelebilmente … -
Dire che fosse sconcertata era dire poco: da quando lo conosceva non lo aveva mai sentito parlarle così né lo aveva visto comportarsi così … né riconosceva quello sguardo deciso e scuro che vedeva adesso sul suo volto e che ricordava un cielo in piena tempesta …
Joe salì sul letto, in fondo ai suoi piedi … mise le mani sulle sue caviglie e poi, risalì lungo le sue gambe fino all’orlo della camicia da notte che, impudente, iniziò a tirare lentamente su … fino ad arrivare ai fianchi, dove si fermò, scoprendole il ventre …
Con le dita le sfiorò l’addome con una delicatezza simile a quella di una piuma mentre gli occhi gli si riempivano di lei …
… non era più una ragazzina … ormai era una donna e il suo corpo era sbocciato come un fiore: i suoi fianchi erano diventati molto più morbidi e generosi … le sue gambe seppur affusolate e sode, avevano assunto un qualcosa di molto sensuale e voluttuoso…
Sospirò … -Dio … quanto sei bella … - si piegò quindi su di lei e posò le labbra sulla sua pancia che iniziò ad accarezzare con labbra ardenti e umide, disegnando sulla sua pelle percorsi infuocati …
Incapace di muoversi o di opporsi, tanto era frastornata, trattenne il fiato, guardandolo incredula mentre lui la sottoponeva a quella dolce tortura, tenendola forte per i fianchi e insinuando la lingua nel suo ombelico …
Inconsciamente, a quel suo gesto sensuale, Françoise gemette con violenza e chiuse gli occhi, mordendosi un labbro …
Lui se ne accorse subito e sorrise soddisfatto … iniziando così a sfilarle gli slip di seta e pizzo, color pesca, a vita bassa …
La ragazza, percependo le sue intenzioni, spalancò di scatto gli occhi e lo guardò perplessa … Joe però non si fece intimidire dal suo sguardo e continuò imperterrito finché non glieli sfilò del tutto e li lanciò per terra …
A quel punto, le fece piegare le gambe e gliele dischiuse lasciandola completamente esposta al suo sguardo peccaminoso …
Lei arrossì violentemente, tanto che il suo volto avvampò …
Benché non fosse la prima volta che la vedeva nuda, lui non era mai stato così sfrontato né il suo sguardo era stato mai così apertamente lascivo e senza timori come in quel momento …
La cosa la turbò profondamente …
-Sei così bella … che potrei morire … - sussurrò, fissandola negli occhi mentre la sua mano, indecentemente, iniziava ad accarezzarla, facendola ansimare con violenza … -Odio il pensiero che qualcuno abbia potuto toccarti così … -
La testa le iniziò a confondersi e poi, la vista le si appannò del tutto quando percepì le sue dita irriverenti scivolare dentro di lei ed iniziare a muoversi …
-Joe … - sospirò in un singulto strozzato, tentando di controllarsi e di non iniziare a gemere senza ritegno … ma era impossibile trattenersi perché nonostante fossero mesi che non si vedessero, lui era perfettamente sicuro di come toccarla … soprattutto in quel modo che non aveva mai fatto …
-Avevo dimenticato quanto fosse sublime il mio nome sulle tue labbra in un momento simile … - e così dicendo, come se la cosa gli avesse fatto perdere del tutto ogni freno, scese con la bocca sulla sua tenera carne ed iniziò ad assaporarla smanioso …
Françoise fu percorsa da un brivido violento che le fece inarcare la schiena e sussultare con altrettanta violenza …finendo per perdere completamente coscienza di sé …
… quell’assalto spudorato e dissoluto non le aveva dato alcuno scampo e così, senza accorgersene, i suoi fianchi iniziarono a muoversi licenziosi …
Non sapeva cosa le stesse prendendo … non si era mai comportata così, ma … era tutto così follemente piacevole e perfetto che si abbandonò totalmente a lui … e presto, sopraffatta dalla sua bocca e dalle sue dita esperte, giunse all’apice in un turbine di sensazioni mai provate … che la lasciò sfinita e senza fiato …
Scivolando fuori da lei, Joe si avvicinò al suo orecchio e le disse, con tono talmente deciso tanto da risultare indecente … -Sei deliziosa … nettare puro … -
In un altro momento, sicuramente, sarebbe morta dalla vergogna se le avesse detto una cosa simile, ma in quel preciso istante era talmente esausta e ebra di piacere che non aveva la forza neanche di sospirare …
Tutto ad un tratto però, la sua mente fu scossa da un piccolo campanello d’allarme … percepì infatti le sue mani liberarla dalla costrizione del nastro in raso, ma come se avesse potuto leggere tra i suoi pensieri, intuì che la cosa non fosse finita così e infatti … seppur completamente obnubilata dall’estasi che lui gli aveva appena donato, lo udì aprirsi i pantaloni e toglierseli … e infine mettersi sopra di lei, sfilandole del tutto la camicia da notte …
Quando sentì la sua virilità premere contro di lei, Françoise gemette sonoramente …
-Amore mio … quanto mi sei mancata … in tutti questi mesi non ho fatto altro che pensare a te … e a quanto fosse stato assurdo toccare con mano la felicità e poi, stupidamente, respingerla e allontanarla da me … - le baciò il collo e poi, glielo morse con avidità, mentre si portava le sue braccia intorno al collo e si apprestava ad entrare in lei … - … dall’ultima volta che abbiamo fatto l’amore … io non sono stato più con nessun’altra … né ho voluto nessun’altra … -
Le sue parole le giunsero alla testa come una sorta di melodia lontana e cadenzata, contribuendo a farla persistere in quello stato di sublime languore …
-Amore mio … adesso sarai di nuovo mia … e cancellerò il ricordo di tutto quello che non sono stato io … - e senza indugiare oltre, entrò profondamente in lei, con grande decisione, togliendole del tutto il fiato …
Quella intrusione, sebbene nota, era diversa dal passato … e per questo, intimorita quasi da quel suo nuovo e accentuato lato maschile, lei si strinse e si aggrappò a lui, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo mentre lo sentiva immergersi in lei con intensità e sicurezza …
… le sue spinte erano profonde ed intime, come non lo erano mai state … e anche la loro unione, per la prima volta, era totale e completa fino alla perdizione dei sensi …
E fu allora che, alla luce delle sue parole e di quegli eventi, in un barlume di lucidità, la ragazza comprese appieno quella strana percezione che aveva sempre avuto quando in passato avevano fatto l’amore …
… lui si era sempre trattenuto con lei … in ogni senso … e non solo nei sentimenti, ma anche come uomo.
… il suo terrore di farle male … di non meritarla … aveva sempre gravato sul loro rapporto anche quando finalmente erano riusciti a dichiararsi l’un con l’altro e lei aveva pensato che l’avessero ormai superata!
Invece, non era così!
Perché solo adesso, conosceva il vero Joe … l’uomo passionale che aveva sempre visto lottare e battersi per quello in cui credeva … capace di slanci unici e sinceri, di vero altruismo e di cui si era innamorata dal primo momento! Joe aveva infatti finalmente compreso che Françoise non era la ballerina di carta delle favole né lui il soldatino di piombo che, innamorato e senza coraggio, la osservava da lontano, ma bensì una donna e un uomo di carne e ossa …
I loro gemiti e i loro sospiri divennero sempre più intensi e sonori e mano a mano che il ragazzo aumentava il loro ritmo, portando entrambi ad altezze vertiginose, i loro corpi cominciarono ad essere attraversati da forti scosse che divennero sempre più violente e ripetute fino a raggiungere il culmine della passione e sfociare in languido calore …
Esausti e sfiniti, nel corpo e nell’animo, si addormentarono quindi abbracciati l’uno tra le braccia dell’altro …
Quando Françoise si svegliò, era già l’alba da qualche minuto ...
Sbatté leggermente le palpebre per abituarsi alla luce e poi, stirandosi debolmente tra le braccia di lui, iniziò ad osservarlo …
… dormiva ancora e i suoi lineamenti erano distesi e sereni … come non li aveva mai visti …
Le sfuggì un sorriso … e felice di riaverlo tra le proprie braccia, sentì il bisogno di accarezzargli il viso con le dita, ma a quel gesto, seppur leggero e delicato, lui si svegliò, guardandola assonnato …
-Che … ore sono? –
-L’alba passata … -si sporse verso di lui e gli diede un piccolo bacio sull’angolo della bocca …
Joe le sorrise e la strinse a sé … il contatto con il suo corpo nudo però, gli riportò subito alla mente la notte precedente e uno strano luccichio gli illuminò gli occhi …
Lei lo notò subito, senza però capire il suo pensiero … -Che è quello sguardo? –
-Uhm … niente … solo il ricordo di stanotte … - concluse piegando le labbra in modo sornione …
Alle sue parole, la ragazza avvampò di vergogna e lui scoppiò a ridere!
-La smetti di ridere?! – brontolò imbarazzata mentre lui continuava a tenerla stretta a sé …
-Sì, scusami amore … - la guardò serio e poi, si avvicinò alle sue labbra e la baciò con dolcezza …
-Amore? … e da quando mi chiami così? – lo sbeffeggiò divertita … lui non si era mai esposto in certi appellativi e ora le sembrava veramente buffo tutto ciò!
-Beh … solo con la donna che amo più di me stesso, potevo condividere una notte di passione come quella appena trascorsa … quindi … amore! -
Françoise avvampò di nuovo … nonostante gli si fosse concessa completamente e in modo accondiscendente, al solo ricordo di quello che lui le aveva fatto, moriva ancora di imbarazzo … così, vergognosa, si rannicchiò tra le sue braccia e nascose il volto sul suo petto, ma …
-Oh mio Dio! - balzò a sedere sul letto, guardandolo sconvolta ... –Oggi è il primo giorno di qualifiche! Tu non dovresti essere qui! –
Joe la squadrò per lo spavento che gli aveva fatto prendere … -Mi hai fatto venire un colpo! –
-Ma non hai capito?!? Sei a Parigi! A due ore e mezzo da Magny-Cours! E fra poche ore iniziano le qualifiche! – ribadì concitata mentre lui sospirava e si metteva a sedere …
-Non è un problema … -
-Sì, che lo è! Non puoi metterti in autostrada a schiacciare il pedale sull’acceleratore come se fossi su un circuito di Formula Uno! Se non ti sbrighi e non parti subito non sarai mai in tempo per l’inizio delle gare! –
-Lo so, ma … - fece una pausa … - … non importa … non mi interessa … non ci vado … chiamerò per dire di sostituirmi … -
-Cosa?! – questa volta fu lei a squadrarlo … -Che vuol dire che non ci vai e non ti interessa?!? Mi hai lasciato per tornare a correre! –
-Françoise … - inspirò nervosamente … - … io non ti ho lasciato per tornare a correre … e lo sai anche tu. Quindi … lasciamo stare … ok? –
-No! Correre è la tua passione! Come per me lo è la danza! Quindi, no! – scosse la testa … -Tu ora ti alzi, vai in bagno, ti fai una doccia e poi, vieni in cucina a fare colazione! E infine, monti in auto e torni a Magny-Cours evitando di farti ritirare la patente! –
-Françoise … io … -
-No! - era categorica … - Tu ci vai! E subito! Altrimenti … - prese fiato … - … altrimenti non torniamo assieme! –
Joe la guardò perplesso … non per il tono che comunque lo aveva colpito, ma per l’ultima cosa …
-Vuoi … tornare con me? Veramente? Anche dopo quello che ho fatto? –
Lei gli lanciò un’occhiataccia … chiedendosi se veramente non ci arrivasse a certe cose così semplici ed evidenti o se era la sua continua insicurezza nei suoi confronti, tuttavia … -Vediamola così … ieri sera avrei potuto buttarti giù dal balcone come i tuoi cioccolatini invece non l’ho fatto! -
Il ragazzo aggrottò la fronte … -Questa tua vena sarcastica … mi fa un po’ paura! – disse scoppiando a ridere e facendo ridere anche lei …
-Bene! Quindi, ora che abbiamo deciso … muoviti! Io andrò a prepararti la colazione! –
… beh, a dire il vero, aveva deciso tutto lei! Però, forse, non era un male come cosa … e così, annuì!
Tuttavia, prima di mettere in atto i suoi ordini, le espose però la sua preoccupazione in merito … -Ma … come faremo? Voglio dire … io con le corse … tu con la danza … come faremo a far incastrare i nostri impegni e a vederci? -
Lei gli sorrise dolcemente, rassicurandolo … -Tranquillo … troveremo un modo per farlo … te lo prometto … -
-Va bene … - … concluse, affidandosi completamente a lei …
-Ah … un’ultima cosa … - tenendosi il lenzuolo sul seno, scese dal letto e lo guardò dritta negli occhi … - … non c’è stato nessun altro dopo di te … -
6.
Closer
( Oh My Girl )
Era mezzanotte passata quando arrivò a Parigi e bussò alla porta del suo appartamento …
Appena aprì e lo vide, Françoise gli si gettò con le braccia al collo e lo baciò …
-Congratulazioni, amore mio! E’ stata una gara stupenda! Hai fatto mangiare la polvere a tutti! –
Felice di rivederla più che della vittoria, senza pensarci, Joe la strinse a sé e le diede un lungo ed appassionato bacio sulla bocca …
-Amore mio … siamo sul pianerottolo … - gli fece notare, attirandolo in casa …
-E quindi? –
-Non eri tu quello che non voleva esporsi in pubblico con certe effusioni? – richiuse la porta dietro alle sue spalle e, audacemente, ve lo spinse contro, abbracciandolo …
-Sì … una volta … ora non più, anzi … - la guardò divertito … - … quando potremo annunciarlo pubblicamente? –
-Eh?! A cosa … ti stai riferendo? – lo guardò perplessa …
-Al nostro fidanzamento … -
-Fidan-zamento? – sgranò gli occhi …
Annuì sempre più divertito mentre, approfittandosi del suo stupore, smanioso, le tirava giù la cerniera dell’abito, iniziando a toglierglielo …
-Stai … scherzando? –
Scosse la testa e poi, si abbassò su di lei, posando la bocca sul suo collo per morderlo con avidità e impazienza …
-Aspetta un attimo! – si divincolò dal suo abbraccio, tentando di allontanarlo, ma lui mugolò contrariato e la trattenne ben salda a sé … -Non puoi dire sul serio! Voglio dire … era solo la scorsa settimana che ti ho gettato lo champagne in faccia! E poi, anche i cioccolatini! –
-Uhm … e quindi? –
-Come e quindi?! –
-I giornali non si sconvolgeranno … -
-Non mi riferivo ai giornali! –
-E allora a chi? … ai tuoi? –
-Sì, anche! –
-Loro capiranno … vogliono solo vederti felice … –
-Sì, ma … -
-Françoise … - serio, la guardò negli occhi … - … tu sei sempre stata sicura di noi e del nostro amore … di cosa hai timore adesso? –
Restò un attimo in silenzio mentre sentiva il vestito caderle ai piedi e le mani di Joe accarezzarla lungo tutto il corpo …
-Di … niente … - mormorò con il cuore che le stava scoppiando di gioia …
-E allora … annunciamolo … perché io voglio che tutto il mondo sappia che io ti appartengo e che tu appartieni a me … - la prese in braccio e la portò verso la camera da letto … bramando di averla di nuovo come tre giorni prima, quando si erano amati alla follia dopo tutto quel tempo …
La posò quindi sul letto, senza smettere di guardarla neanche per un attimo, e poi iniziò a svestirsi anche lui …
-Françoise … mi ami? – le chiese dopo essersi tolto la giacca e la camicia …
-Sì … -
-Allora … non avere paura proprio adesso … quando sei finalmente riuscita a dissipare ogni mio timore … -
Davanti a quella sua affermazione, l’anima le si riempì di una felicità indescrivibile, tanto che si dovette mordere un labbro per trattenere le lacrime! Lui però se ne accorse subito e le sorrise con dolcezza, avvicinandosi e poi, accarezzandole la bocca con il pollice … - Amami, amore mio … come solo tu sai fare … - quindi, posò le proprie labbra su quelle di lei e la baciò con tutto sé stesso … e, un attimo dopo, entrambi si persero definitivamente nella magia del loro grande amore …
… questa volta però, incuranti di tutto e tutti e senza più dubbi né timori!
© 22/01/ 2017
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